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B_NORM    
view post Posted on 15/2/2012, 11:01 by: • B dollReply
Trema frenetico, come scosso da spasmi personali, come intriso di vita propria. Fluttuante, tutt’attorno al suo corpo, energico, tra quelle trame fatte di carne, dolorante, nel profondo di sé. Come un canto, un pensiero ricorrente, fugge nell’aria, sale verso l’alto e lo sento tintinnare nella gola. Lento scorre, si libra come foglie nel vento, più leggero nell’ambiente, più pesante nei polmoni. E si brucia la carta come se su di essa fosse segnato un destino, colorato con acquerelli pastellati.
Comments: 0 | Views: 39Last Post by: • B doll (15/2/2012, 11:01)
 

B_NORM    
view post Posted on 1/11/2011, 22:50 by: • B dollReply

Quello che posso vedere in iridi che non mi appartengono è una storia fatta di un inizio e una fine. Chiudendo le palpebre assaporo l’insoddisfazione nel mio petto perché non ho la stessa pienezza degli altri. Osservo quello che ho dinanzi come se fosse un film, sguscio via dalla mia pelle quando ho paura, e la rabbia avviluppa le mie membra come fosse catrame. Sembra come se le immagini si sovrapponessero, eppure i miei occhi sono ciechi. Vedo qualcosa che è al di là, lo percepisco e non riesco a sfiorarlo. Non vedo i colori, non ne riconosco i tratti, assorbo la sua dimensione come fosse un petalo, un raggio di sole cangiante tra le fronde. Di notte ricordo i suoi capelli corvini e il sorriso gentile sul viso infantile, il vestito che ondeggia, eppure sei solo un fantasma del mio passato. La mano tesa, le dita piccole, delle parole soffuse. Non voglio essere tua amica. Una dopo l’altra, come croci, una dopo l’altra, le mie esperienze, una dopo l’altra, quelle mani tese. Ferma, non riesco a camminare da sola, non posso reggermi su queste gambe, non posso correre sentendo l’aria che sferza sulla mia pelle. Sono come paralizzata in una stanza fredda. Ferma. Guardo indietro e sospiro, piango e mi dispero perché sono lontana dalle risposte che cerco, eppure non riesco a muovermi. Sono statica. Mi aggrappo ad una parete fatta di pietra e sanguino dentro, le mie unghie sulle giunture, i miei polpastrelli sul precario equilibrio. Cadrò. Tormentata oggi come ieri. Se solo spiassi tra i ricordi della mia coscienza potrei trovare quei frammenti perduti, potrei prenderli con me e incollarli con calma, eppure è tutto buio. Alberi privi di radici, cuori fermi come me, annaspo alla ricerca di me eppure non riesco a incontrare le mie dita, la mia mano tesa, il mio sorriso. Non c’è stato alcun sorriso. Ferma. Tra queste mura non c’è speranza, solo folle silenzio, silente urla. Non conosco le porte, le finestre, solo specchi fatti di cartapesta sui quali un’immagine ghigna contro di me. Sento brividi lungimiranti scivolare via dalle mie braccia, le lacrime straripano dai loro argini di carne. L’immagine ghigna. Ghigna e si distorce sulla carta bagnata. Una crepa sul muro gracchia contro il pavimento.

Comments: 0 | Views: 40Last Post by: • B doll (1/11/2011, 22:50)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/5/2011, 08:00 by: • B dollReply

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Un rumore lontano sapeva brillare come la luna nel cielo limpido di giugno, nell’aria aleggiava l’odore stantio delle gocce d’acqua che una ad una cadevano nello stesso punto, questa d’irrigava tra una mattonella e l’altra in una conca immotivata e sembrava che l’intero pavimento si piegasse ad un peso insostenibile. Il sole filtrava attraverso una finestra alta rigata da sbarre verticali abbastanza fitte e la polvere navigava attraverso quegli sbocchi luminescenti galleggiando in un momento eternamente cristallizzato. Tutto era ricoperto di uno strato indefinito di grigiore e non v’era suono che riuscisse a penetrare quelle mura tranne il tintinnio della stessa acqua, periodico, distante, irraggiungibile. Tutto vibrava di una melodia sorda ed i suoi occhi non sapevano vedere che questo, senza possibilità di fuga, senza respiro. Immoto bruciava come una lama sulla carne viva, come il sale sulle ferite aperte. Sferzava nella coscienza come il vento sulla pelle nuda, risiedeva nell’impossibilità più nera. Era pece. In quel luogo, dinnanzi ad un muro erto risiede tutt’ora quella mano esile, posa i polpastrelli sul cuore della coscienza ed istaura un dialogo con se stessa. Se non riuscissi più ad immaginare, se non riuscissi più a scrivere, tutto questo avrebbe un termine non richiesto, vedrebbe la sua fine dinnanzi al rispetto del silenzio e le parole prive di valore non sapranno più volare, saranno solo il relitto di se stesse. Stringo ancora la chiave dei miei ricordi, affrontandoli perderò tutto?

Comments: 0 | Views: 49Last Post by: • B doll (17/5/2011, 08:00)
 

B_NORM    
view post Posted on 15/2/2011, 16:35 by: • B dollReply

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Brillante e confuso raschia,
svanisce in deboli scie e si spande
nella selva spopolata.
Osservo svanire in trillo
l’avvilupparsi della fiamma
sul mozzicone lacero.
Freme.

Comments: 0 | Views: 59Last Post by: • B doll (15/2/2011, 16:35)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/2/2011, 22:55 by: • B dollReply

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Incombe adrenalinico il mormorio del Mostro,
le cui fameliche zanne appaiono aggraziate,
gorgheggia a mezz’aria in un valzer orgoglioso
defraudando l’anima ridente con infantile assenso.


Comments: 0 | Views: 57Last Post by: • B doll (14/2/2011, 22:55)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/2/2011, 21:59 by: • B dollReply

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Vivo in un mondo di carta dove ogni parola è scandita con la massima cura da gesti inconsulti ed inspiegabili perché sebbene la buona volontà a volta compaia di tanto in tanto, camminando su questa terra ho come il presentimento che le menti siano assoggettate, che tutto questo finirà con un grande frastuono e che presto esploderà nella mia stessa testa, come se questa fosse troppo piccola per contenere così tanto, perdendo pian piano qualche tassello di speranza -se essa esistesse davvero. L’osservo cadere velocemente, eppure ai miei occhi appare tutto così lento ed indispensabile, impossibile alla picchiata, e si riavvolge, vorticando su se stesso, seguendo linee invisibili sotto il cielo stellato d’agosto, mentre un cuore palpita all’impazzata ed i fuochi d’artificio non appaiono più tali. Una foschia avvolge i corpi, uno dopo l’altro riversi sul suolo umido di lacrime, esangui come i loro volti. Poi come d’incanto le palpebre spariscono ed il loro sguardo è puntato su di me, vorrei fuggire ma non vi è luogo in cui rimanere, ogni più singolo angolo è contaminato come da una malattia senza cure. Un solo grido sorge sino ad accattivare la mia gola, vorrei chiedere aiuto ma non ci riesco, le sue braccia sono concatenate alle mie, avvolte attorno al mio sterno, non respiro, non riesco a respirare, sento che sto perdendo i sensi. E tutto ricomincia, lento e veloce, scorre piano e tetro, si riavvolge, come una cassetta rotta senza un nastro. Odo una melodia inumana che si consuma mentre quelle ali perdono la propria purezza, tremo inconsapevolmente e le piume cadono, cadono.

Comments: 0 | Views: 51Last Post by: • B doll (5/2/2011, 21:59)
 

B_NORM    
view post Posted on 28/1/2011, 13:57 by: • B dollReply

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Mi sembra di tendere un arco nell’infinito
mentre le calde lacrime diventano fredde
e le ciglia non soffrono quanto le palpebre.
Ancor più pesante dell’insonnia
sento quelle parole e vedo quelle ombre
con arti troppo grandi che avvolgono il soffitto
Piangono?
Si guardano negli occhi e sorridono,
le mie bellissime maschere non possono piangere...

Comments: 0 | Views: 41Last Post by: • B doll (28/1/2011, 13:57)
 

B_NORM    
view post Posted on 18/1/2011, 21:31 by: • B dollReply
Quel corpo non aveva nome, era semplicemente orribile e l’animo raccontava a se stesso pensieri inconsueti, lamentandosi della propria esistenza.
“Vivo nell’ agglomerato materiale di una persona orribile che ha fatto cose di cui pentirsi ogni giorno della propria esistenza, che vorrebbe alzarsi una mattina domandando al primo che vede ‘”Io chi sono?” non perché non riesce a riconoscersi ma perché ha dimenticato tutto, anche il solo fatto di esistere.”
Avrebbe ricominciato dal principio, come una pulsazione, anche a scrivere e a leggere, conoscendo mondi che probabilmente non avrebbe raggiunto con la sua strada, vivrebbe di nuovo con gli occhi di chi non ha mai visto prima e il mattino non avrebbe più lo stesso sapore di sempre, sarebbe dolce come il pane appena sfornato e l’animazione dozzinale di una storia per ragazzini.
“Mi odio, mi detesto, sia fuori che dentro c’è solo un mostro insulso che vorrebbe parlare della luce del mattino, del buio della sera, meravigliandosi del volto della Luna e del luccichio della terra. Vorrei brillare naturalmente come quella zolla che nessuno guarda, sotto i raggi lunari, scomparire per qualche istante trasportato dal vento. Senza pensieri, senza aspettative, dimentico di tutto, dimentico della sofferenza e dei prototipi, dimentico dei miei stessi gusti. Li ricreerei e ricreerei me stesso.”
Questo diceva l’animo minacciato.
Comments: 0 | Views: 43Last Post by: • B doll (18/1/2011, 21:31)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2011, 22:06 by: • B dollReply
Tutto si crea, Nulla di distrugge, ma chi è Tutto e chi è Nulla? A volte la stupidità delle persone supera il mito e diviene leggenda! ♥
Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (17/1/2011, 22:06)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2011, 15:10 by: • B dollReply
Vorrei creare dei nuovi ricordi da poter mescolare con il presente affinché si crei un nuovo passato ed il passato stesso sia solo un’ombra lontana.
Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (17/1/2011, 15:10)
 

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