Frozen

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__LadyLivia
view post Posted on 1/11/2011, 22:50




Quello che posso vedere in iridi che non mi appartengono è una storia fatta di un inizio e una fine. Chiudendo le palpebre assaporo l’insoddisfazione nel mio petto perché non ho la stessa pienezza degli altri. Osservo quello che ho dinanzi come se fosse un film, sguscio via dalla mia pelle quando ho paura, e la rabbia avviluppa le mie membra come fosse catrame. Sembra come se le immagini si sovrapponessero, eppure i miei occhi sono ciechi. Vedo qualcosa che è al di là, lo percepisco e non riesco a sfiorarlo. Non vedo i colori, non ne riconosco i tratti, assorbo la sua dimensione come fosse un petalo, un raggio di sole cangiante tra le fronde. Di notte ricordo i suoi capelli corvini e il sorriso gentile sul viso infantile, il vestito che ondeggia, eppure sei solo un fantasma del mio passato. La mano tesa, le dita piccole, delle parole soffuse. Non voglio essere tua amica. Una dopo l’altra, come croci, una dopo l’altra, le mie esperienze, una dopo l’altra, quelle mani tese. Ferma, non riesco a camminare da sola, non posso reggermi su queste gambe, non posso correre sentendo l’aria che sferza sulla mia pelle. Sono come paralizzata in una stanza fredda. Ferma. Guardo indietro e sospiro, piango e mi dispero perché sono lontana dalle risposte che cerco, eppure non riesco a muovermi. Sono statica. Mi aggrappo ad una parete fatta di pietra e sanguino dentro, le mie unghie sulle giunture, i miei polpastrelli sul precario equilibrio. Cadrò. Tormentata oggi come ieri. Se solo spiassi tra i ricordi della mia coscienza potrei trovare quei frammenti perduti, potrei prenderli con me e incollarli con calma, eppure è tutto buio. Alberi privi di radici, cuori fermi come me, annaspo alla ricerca di me eppure non riesco a incontrare le mie dita, la mia mano tesa, il mio sorriso. Non c’è stato alcun sorriso. Ferma. Tra queste mura non c’è speranza, solo folle silenzio, silente urla. Non conosco le porte, le finestre, solo specchi fatti di cartapesta sui quali un’immagine ghigna contro di me. Sento brividi lungimiranti scivolare via dalle mie braccia, le lacrime straripano dai loro argini di carne. L’immagine ghigna. Ghigna e si distorce sulla carta bagnata. Una crepa sul muro gracchia contro il pavimento.

 
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