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B_NORM    
view post Posted on 29/7/2010, 19:38 by: • B dollReply

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Terribile ed asfissiante al pari di un noto troppo stretto che impetuoso nella sua statica forza lacera qualcosa di troppo fragile per essere riparato. Un nastro di seta oscura saliva inesorabile lungo le mie membra, giungendo nella testa, proprio dove il silenzio mormorava parole inconsistenti, là dove tutto tace, là dove muore il Sole. Che cos’è una lacrima se dinnanzi ai propri occhi risiede un oceano?

Comments: 0 | Views: 36Last Post by: • B doll (29/7/2010, 19:38)
 

B_NORM    
view post Posted on 29/7/2010, 12:03 by: • B dollReply

Titolo: Come un petalo.
Serie: Kuroshitsuji II.
Autore: Lady Livia.
Rating: Verde/PG
Genere: Introspettivo, sentimentale.
Avvertimenti: One-shot, Shounen-ai.

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Avrebbe figurato ancora una volta nell’alto cielo primaverile. Era chiaro e brillante, incandescente come una promessa, quell’irraggiungibile dipinto appartenente ad una tela acquerellata. Fece capolino dietro una nube filata e poi presse a risplendere nella sua interezza. Egli ne seguì le movenze mentre mollemente deposto galleggiava in una silenziosa melodia sullo specchio d’acqua, era quasi come se quella rivelazione contenesse il segreto vitale di ogni Essere, abbandonato a se stesso e spinto verso l’alto, rifiutato dal suo stesso stelo e da un mondo nuovo fatto di cristallini ricordi, si disperse tra le onde: un mero petalo. Uno sguardo tornò a posarsi su di lui, Astro e sovrano della volta, e brillò confondendo la luce con chiazze informi di colori repressi. Non un suono fuoriuscì dalle sue labbra serrate, sembrava intento in una contemplazione surreale fatta di una pasta simile a quella dei dolci fatti in casa, zuccherata e malinconica quanto attenta ed amorevole, curiosa di un verdetto distante. Per un breve tratto sembrò allungarsi su se stesso quasi per sfiorare con le proprie dita il Sogno ma ricadde amabilmente in dietro e tutto ondeggiò sulla stessa linea. Simile ad un pensiero, debole e forte come lo stesso, sembrava risiedere in un drappo aureo sebbene questo fosse stato impossibile visto i panni che avvolgevano le sue membra. Il vento fresco lo riscosse e delle ciocche dorate carezzarono il suo volto nudo, esposto alle intemperie del destino. Non vi sarebbe stata stagione che potesse fermare il suo cuore poiché tale caratteristica era racchiusa saldamente nella psiche, un vaso di Pandora che non sarebbe mai stato svelato con tanta facilità sebbene chiunque ne conoscesse il contenuto. Si rifugiava dietro un sarcasmo improprio e per brevi attimi provò quasi pietà per quella chiazza color latte che si disperdeva nel laghetto, unica personificazione del proprio destino. Rabbrividì rimanendo immobile e di scatto si scostò dall’albero che ne copriva le membra, con rabbia inespressa. Essa figurava solo attraverso le iridi cerulee e richiamava attenzione come le lamentele di un’infante. Chiunque lo avesse visto avrebbe trascorso istanti di interrogativi senza poter appren...

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Tags:
Fan Fiction Kuroshitsuji II
Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (29/7/2010, 12:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/7/2010, 13:03 by: • B dollReply

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Fissi nell’oscurità sono occhi privi di ciglia perché non ci sono barriere per la sofferenza.
Sono fatto di carne come tutti voi e nelle mie vene scorre sangue scarlatto che racchiude in se terribili novelle.
Ricordate le mie parole di misero involucro perché anch’io sono nato tra gli spasmi di un ventre deforme.

Comments: 0 | Views: 29Last Post by: • B doll (16/7/2010, 13:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 8/7/2010, 18:25 by: • B dollReply

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La breve storia di un pensiero si trova racchiusa tra grate arrugginite, distante quanto basta per non essere raggiunta neppure con un grande sforzo mentre tutto cade, infrangendosi nell’animo putrido che una volta aveva visto il suo cristallino splendore. Non puoi abbandonarlo, non puoi farlo soffrire come se si trattasse di un misero sbaglio mentre cadono i petali dal carminio aspetto: abbracciami.

Comments: 0 | Views: 35Last Post by: • B doll (8/7/2010, 18:25)
 

B_NORM    
view post Posted on 7/7/2010, 16:07 by: • B dollReply

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Con le parole è possibile interferire nel lavoro divino, ammaestrare dei colori e creare dei suoni con armonici contrasti di antitesi, poiché queste sono impalpabili come l’aria ma allo stesso tempo, proprio al pari di essa, necessarie in quanto parte integrante di un sinistro disegno fatto di costrizioni e libertà soggettive dal momento che un’attraversata di pari passo con la regressione segna quel processo definito evoluzione. È proprio di questo che si parla quando un bozzolo rimane tale troppo a lungo prima di schiudersi e rivestire il ruolo di un guscio vuoto, dimenticato e scartato come il prodotto mal riuscito di un’armonica considerazione.

Comments: 0 | Views: 36Last Post by: • B doll (7/7/2010, 16:07)
 

B_NORM    
view post Posted on 3/7/2010, 09:47 by: • B dollReply

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Teso sull’orlo di un precipizio, al pari di un frammento di rugiada che con passione tenta di unire la propria anima a quella di un giunco sospeso nel vento, lo sognai in una notte di primavera. Era rosso come il fiore della vita, spoglio come il suo stelo e rigoglioso come il giardino in cui figurava, abbandonato ai piedi di una costruzione in disuso lo osservai, lasciando che i miei occhi percorressero i suoi contorni lividi con rara attenzione, solo allora smise di suscitare in me dell’interesse perché avevo svelato l’Arcano oramai da qualche tempo.
Mi fissava con labbra grondanti ed occhi vuoti perciò cominciai ad odiare quella sua indifferenza, uno scintillio disperato racchiuso nell’ultimo spasmo, dimentico del domani.

Comments: 0 | Views: 41Last Post by: • B doll (3/7/2010, 09:47)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/4/2010, 20:21 by: • B dollReply
Titolo: Figlio della Luna.
Serie: Kuroshitsuji.
Autore: L. Livia.
Rating: Arancione.
Genere: Sentimentale, dark, drammatico, introspettivo.
Avvertimenti: One shot, shounen-ai.
Breve Commento: Premetto che questa storia è nata da una lunga riflessione durata all’incirca più di ventiquattro ore, mi auguro che potrà essere apprezzata in quanto il Ciel di cui andremo a parlare questa volta non sarà il tredicenne che tutti conosciamo ma un ragazzo più grande –non per questo meno confuso-. Il pairing è Sebastian x Ciel, come ogni altra mia Fan Fiction su Kuroshitsuji infondo. Volevo ringraziare una mia amica per aver corretto gli errori di battitura e mi auguro di non aver contravvenuto nessuna regola del contest in quanto l’ho scritta interamente da me, non è un’RRS >.< e non ne ho mai scritte in vita mia >.<
Ho avuto difficoltà con l’inserimento del genere e del rating, sono le cose per me più difficili in quanto servono ad etichettare quanto presento e purtroppo io, che non sono in grado di catalogare me stessa, come posso catalogare il mio operato? XD Spero di non aver sbagliato annotazioni.
Questo è il link di uno dei video che mi ha ispirata: LINK.
Detto questo vi lascio alla storia -sotto spoiler perché abbastanza lunga-.


Una notte, una tra tante, potei sentire il crepitare delle fiamme così vicine a me da incutere terrore, scorsi il ricordo di quella luce abbagliante e distruttiva aldilà di una foresta dalle foglie oscure. Privo di qualsiasi senso, questo sogno, permise alle barriere del mio cuore di piegarsi dinnanzi alla paura, facendo si che cominciasse a penetrare nelle sue pareti una sensazione d’angoscia pari ad una fastidiosa sonda. Non compresi subito la situazione in quanto, da che ricordi, ho sempre dormito un sonno senza sogni, eppure, camminando sulla terra bagnata mista a terriccio, riconobbi l’irrealtà di quanto mi si poneva dinnanzi: si trattava di un sogno latente, un incubo che con il tempo aveva mutato le sue forme, e quel bambino di spalle che abbracciava il largo fusto di un albero non era che la mia proiezione infantile. Desiderai fuggire di li senza curarmi di quel pianto che aveva preso a martellare nelle mie orecchie, rimbombando tra i rami tremuli, proprio per questo motivo gli diedi le spalle senza mostrare alcun tipo di premura nei confronti di quello strazio, eppure non riuscii a farlo fino in fondo e dovetti retrocedere, tornando sui miei passi, quando quei mostruosi esseri lo raggiunsero. Mi rifiutai di apparire impotente anche...

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Comments: 0 | Views: 38Last Post by: • B doll (4/4/2010, 20:21)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/4/2010, 20:17 by: • B dollReply
Ho sempre creduto che aldilà dell’oceano vi fosse un mondo fatto di gesti e parole molto dissimile da quello in cui vivo, ne ho osservato i confini e la notte, da piccolo, potevo perdermi tra le ombre cercando di immaginare come sarebbe stato vivere in quel posto. Non ho mai avuto paura dell’oscurità in quanto questa è per me solo l’altra faccia di una medaglia dalle tinte pastello, ma forse la soggettività di percezione è dettata dall’individuo preso in esame perché un daltonico è confuso sul colore che ha dinnanzi quanto me sul recondito significato dello stesso. Non sarebbe bello trovare una cura per questo mio essere indagatore, non desidero che accada perché il giorno in cui smetterò di valutare ogni cosa sarà solo l’inizio di un maldestro declino. Anche l’indecisione per quanto contorta non è sintomo di vizio ma di accurata analisi volta alla ricerca di una perfezione razionalmente personalizzata. Scrutare le linee, le forme e tutto ciò che contengono non è altro che una piena coscienza del mondo, il quale nonostante tutto sarà sempre molte miglia distante da me, perciò, racchiuso tra queste mura di cristallo, io cercherò costantemente un modo ed un escamotage per idealizzarlo in ogni sua forma, attento alle delusioni che questo potrà comportare una volta incontrata la realtà ben fuggevole e mutevole, una vera e propria Entità capricciosa.
Ho appreso con il passare dei giorni che ogni sentimento non è altro che idea e questa è l’inizio e la fine del mondo. Spesso e volentieri parlo a me stesso, mi chiedo se predicando bene questi pensieri non riuscissi a fare a meno di mancarne l’intenzione con la quale sono stati creati aiutando gli altri a metterli in pratica mentre la realtà è che non mi curo di quanto loro possano desiderare l’assoluzione del cosmo. Tanto importanti e distanti da me quanto le rappresentazioni teatrali di uno scrittore imbarazzato.
Nati dal contrasto perpetuo degli atomi nell’infinto, i rapporti: fragili creazioni, casuali combinazioni come foglie autunnali dalle calde tinte rossastre. Essi scorrono dinnanzi a me ed appaiono spesso goffi e strani, si agitano al minimo accenno di vento e cadono verso il basso quando qualcosa li contrasta in maniera perpetua. Difendere a spada tratta un’ipotesi ben distante solo per due o tre contatti annuali è terrificante, se fosse possibile raggiungere il significato profondo della condivisione invece sarebbe estasiante. Nessuno può accorgersi di queste piccole perle, sono mormorii personali distanziati l’uno dall’altro secoli. Se venissero indotti non avrebbero lo stesso spessore e dopo qualche istante non potrebbero dirsi più tali.
Volando come di fiore in fiore, simile ad una farfalla durante una giornata primaverile, le concezioni umani si spostano personificando in ogni corpo l’idea della perfezione, l’idea dell’idea, ciò che è contenuto nell’Iperuranio. Noi passeremo una vita a rincorrere questo sogno –perché alla fine diverrà solo quello- ma non potremmo mai raggiungerlo...

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Comments: 0 | Views: 37Last Post by: • B doll (4/4/2010, 20:17)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/4/2010, 20:16 by: • B dollReply



Come se fosse una misurazione infantile, priva di un senso pratico e dettata dal più puro capriccio, è possibile osservare i confini acquerellati di un mondo inesistente, soffermandosi di tanto in tanto con la mente su di un dettaglio paradossale, udendo l’irrompere del vento invernale in estate ed ammirando i fiori sbocciare al di sotto di un manto scarlatto. Piccoli cadaveri passeggeri sul ciglio di una strada desolata, una misera impressione priva di assoluzione.

Comments: 0 | Views: 35Last Post by: • B doll (4/4/2010, 20:16)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/4/2010, 20:14 by: • B dollReply

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Lo sentii parlare come se fosse una preghiera nel vento, ricordai lo sdegno iniziale per una presenza indesiderata e racchiusi la disperazione in una bolla di cristallo, lontano dal vociale maldestro di numerose anime inquiete. Desiderai la fuga lungo boschi colmi di una propria storia, tra cortecce millenarie e segni scarlatti, nella speranza che un cammino degenere venga portato a termine. Dinnanzi ad un precipizio osservai lo scorrere vitale di un torrente, e su di esso numerose speranza vennero meno, compresa la richiesta della giovane che morente giaceva sul suo orlo, bagnando di rugiada i capelli sottili mentre i suoi occhi chiusi cullavano lo spirito racchiuso in una prigione di rimpianti.
Il giovane cacciatore impazzito si cibò di sogni.



Edited by __LadyLivia - 7/7/2010, 15:40
Comments: 0 | Views: 36Last Post by: • B doll (4/4/2010, 20:14)
 

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