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B_NORM    
view post Posted on 4/4/2010, 20:13 by: • B dollReply



Odo quel muto frastuono composto da echi lontani e rombi caotici.
Osservo attimi di follia decorati con candide pennellate in un cielo acquitrinoso.
Sento sulla mia pelle il bruciore disumano delle carni altrui su enormi piastre incandescenti.
Sento nell’aria odore di polvere da sparo, domandandomi se son desta poiché attorno a vi sono solo bianchi gigli.
Assaporo attimi turbolenti mentre una lacrima scivola via.

Comments: 0 | Views: 37Last Post by: • B doll (4/4/2010, 20:13)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:21 by: • B dollReply

image

Arrotolato in un baco di seta
Lui danzò al ritmo di un pianto strozzato
detestando il suo animo marchiato.
In silenzio divenne un parassita,

all'interno del loro folle cuore
nella speranza che questo potesse
trasferirgli le bestiali percosse:
li osservò con crescente furore.

Feàce guizzò fendendo la notte,
fenico contrastò fanatiche vie,
fibroso intrecciò falene con coraggio.

Lentamente si finse impaziente
e all'ombra disegnò scarlatte scie
divenendo presto il mio miraggio.


Comments: 0 | Views: 38Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:21)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:18 by: • B dollReply


La Natura non è incomprensibile
se espressa in un così leggiadro
volto, celato ed immobile
al di sotto di un drappo dorato.

Dinnanzi ad un tale Tempio rimase
in precario equilibrio il fato
dell'ignoto domani che condusse,
tra spire di giada, il folle passato.

Fuggendo dal tempo Ella disegnò
su carta d'argento il confine
di un mondo artificiale sorretto

da vetro e lacrime. Lì dannò
burattini con parole d'azione
e condannò Signori per dispetto.

Comments: 0 | Views: 45Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:18)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:17 by: • B dollReply



La realizzazione distante determina l’inizio di una lunga via che funge da linea divisoria tra il possibile e l’impossibile. I ricordi, amalgamati tra di loro, si riducono ad un vortice di passione e disprezzo mentre ciò che concerne il futuro appare come una chiazza inverosimile. È altamente improbabile riuscire a gestire e misurare il complesso poiché si tratta di qualcosa di scontato per certi versi ma di rinnegato per altri. Qualcuno come me, sparso chissà dove, non può fare a meno che ripudiare la certezza che lo stesso essere umano ha inventato. Una speranza soffusa, abbandonata come nuvole leggiadre nell’alto di un cielo plumbeo che cela la visione di una libertà.
Non è possibile controllare il delirio delle membra quando stanche giungono al loro capolinea. Tramite ispirazione ultraterrena potranno cantare del loro disprezzo verso la mortalità che le affligge, è come una malattia senza cura che al contempo dona sprazzi di illusoria felicità. A volte mi trovo a pensare che forse è tutto frutto della mia fantasia incontrastata la quale si agita senza sosta priva di appigli per essere fermata. Non posso fare a meno di seguirla anche se detesto con tutto il mio intero essere la natura mutevole che lo caratterizza.
Psiche contrastata, psiche turbata, nulla è misurabile se non per stretto desiderio di chi rincorre ciò che non può sapere. Caldo e limpido come l’acqua, cristallino e fuggevole brivido incontrastato che non verrà ascoltato. È come un presagio nascosto ma tremendamente vicino, un segno, una consolazione ed una condanna. Per ogni uno ha un significato eppure per me non ne ha alcuno.
Avvolgendomi come un ombra, rendendo le mie mani impotenti di reagire, rinnegando il mio intero essere per farlo poi divenire un personale Dio non comprenderò cosa si cela in questa spinta forzata, non comprenderò cosa mai temono i vermi eppure, giorno dopo giorno, li osservo dall’alto in basso.
Tremo al sol pensiero poiché se solo mi soffermassi troppo non riuscirei più a sfuggirgli. In questa eterna corsa col destino, contro il tempo, immersa in un’eterna fuga dalla realtà che non so quale sia. Non posso concepire il tempo, non ne sono in grado perché non desidero esserlo. Non voglio che sia parte di me e se anche potessi assorbirne un frammento la porzione a me distante rimarrebbe infinita . Avvolge e distrugge nelle sembianze di mite tempesta.
Fuggo da me, non dal tempo che è parte di me, ne sono consapevole, e chiudendo gli occhi preferisco divenire cieca.
È inutile domandare a me stessa se è Lui a fuggire da me o sono io a fuggire da Lui poiché la risposta farebbe troppo male.
Il tempo non è altro che il perpetuo invecchiamento di cellule giovani. E’ un’illusione e si avvinghia nelle viscere come un feto indesiderato. Scorre solo perché noi desideriamo misurarlo altrimenti, ignorando il domani e vivendo nell’incertezza, tutto sarebbe più calib...

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Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:17)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:15 by: • B dollReply



Ossa finemente lavorate, cesellate con punte d’agata tra strazianti pulsazioni e deboli ossessioni. Con un grido privo di voce s’innalzerà la bandiera e milioni di arti mozzati giaceranno al Suo cospetto.

Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:15)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:14 by: • B dollReply
Dondolava lentamente, mossa dal vento ed abbandonata al proprio destino, quell’altalena. Cigolava appena ed appariva come un mero oggetto volto all’autodistruzione. Sapevo che si sarebbe rovinato con il tempo, esposto alle intemperie, anno dopo anno, ma malgrado tutto, forse con un po’ di rimpianto, lasciai che la mia stanchezza prendesse il sopravvento e desiderai chiudere definitivamente gli occhi, anche se per brevi istanti. Li riaprii poco dopo conscia del fatto che qualcosa in me si era spezzato, era simile alle catene arrugginite che mi tenevano sospesa ma non sapevo definirlo. Probabilmente si trattava della consapevolezza che mi donava il tempo ed io non facevo altro che scacciarla dietro una porta scura e perfettamente lucidata. Era soltanto un metodo di difesa poiché il mio spirito era ben conscio della sensibilità che lo rendeva tale ed io non facevo altro che affinare le sue caratteristiche. Ripetendo dei concetti riuscivo a cadere nella rete della persuasione, malgrado fossi stata io stessa a tesserla, e seppur con difficoltà mi illudevo di non aver vissuto esperienza sgradevoli.
Dopo anni purtroppo non posso negare di essere conscia della fugacità del tempo ma volta dopo volta, osservando il pallido volto della paffuta Luna, lo rinnego. Scorre sulle altre cose e a volte mi chiedo se scorre anche su di me, oramai non lo percepisco più nella sua interezza poiché ho desiderato a lungo esserne immune, piangendo dinnanzi a false speranze nell’attesa di una grande luce dai caldi toni.
Vorrei non essere abbandonata ma so che anche ciò è contemplato nei Suoi progetti, trovandomi da questo lato della porta. Un frammento di gioventù, un debole sussurro portato d’infanzia, tempi leggiadri e trascorsi assieme alle loro problematiche essenze, e nuovamente, volgendo il mio sguardo all’infinità della volta celeste lo osservo, mirabile candore tinto di purezza. Sorridente la Luna rimane immutata nel tempo, si crogiola nella condizione perpetua ma anche essa, come ogni cosa, ha una durata, ed osservando oggetti che perdono di valore soffro poiché essi non sono altro che piccoli impegni di mani umane, quelle mani che tanto disprezzo per la natura del contenuto.
Lasciai che il mio peso si spostasse indietro e feci leva sulla punta dei miei piedi dondolandomi indietro verso l’ignoto confino. Sentii il fresco del vento sulla mia pelle e malgrado stessi vivendo in una stagione relativamente calda potei rabbrividire, aiutata probabilmente dalle sensazioni nostalgiche che attraversavano il mio ventre come nebbia londinese.
Avanti, lungo una via asfaltata e posta in disuso, indietro, verso Campi Elisi maltrattati dagli avi, e di nuovo avanti, indirizzata verso un mondo sconosciuto, correndo a perdifiato verso una meta indefinita. Singhiozzai afferrando saldamente le catene ai miei lati e lasciai che il collo facesse cadere il peso della sostenuta testa verso il mio petto, con amarezza.

Dove cammino sorge il sole, dove giungo cala la no...

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Comments: 0 | Views: 37Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:14)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:13 by: • B dollReply



Quella finestra sembra una grande bocca, ti mangerà;
Due grandi occhi, si… due grandi occhi.

Comments: 0 | Views: 38Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:13)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:07 by: • B dollReply



Poesia avvolta da gelida neve estiva si snoda in una fragranza ultraterrena rilasciando nell'aria piccole nubi di speranza, sotto di essa:
porcellana pregiata e labbra color corallo che animano i sogni più oscuri. Baciato dal sole risplendi, ed ancora una vota, tra questa vanità vi è poesia.

Diabolica ossessione,
perpetua intenzione.


Amando dannatamente un corpo indegno pregherò Te di donarmi il potere.

Comments: 0 | Views: 42Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:07)
 

B_NORM    
Ora
view post Posted on 17/1/2010, 23:03 by: • B dollReply



E’ una sensazione inconsistente e forse immotivata, la quale, assieme ad un eco lontano, potrà condurti sulla soglia della rinuncia.
“Tanto passerà”
Batti ciglia corvine su dilanienti carne color della neve.
“Domani lo farò.”
Ed ancora una volta, al mattino, tremerai sotto il cielo cadente, udendo melodie confuse di ricordi sorpassati.
“Ancora una volta”
Premerà contro la tua testa con l’intento di distruggerla.
“Lo senti?”

Comments: 0 | Views: 35Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:03)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/1/2010, 23:01 by: • B dollReply



Odo il metodico e ripetitivo gesto delle membra in completa tensione.
Osservo il flebile e sensuale suono dei pesanti passi tra l'erba alta.
Assaggiando il piacere più puro lascio che il mio spirito si muova senza curarsi del suo involucro di cera.
Martellante bruciore della carne lacera, fremito dolce sulle labbra gonfie, delirante accordo di uno strumento stonato.
Ancora, tra spasmi color latte, ancora, tra pianti color sangue, ancora, nella notte scura, io domando al mio cuore quale sia la via della sofferenza.
Piccoli trucchi per sentirsi vivo, per sentirsi in colpa e sorridere ugualmente in questo mondo antitetico ed anacronistico.
Orna alcora il mio collo con quel magnifico gioiello, ancora una volta, specchiati alle mie spalle e rendimi una regina riverita.

Con il cappio al collo non potrai volare.
Taci piccola farfalla.
Con il cappio al collo non potrai battere le tue ali.
Taci piccola farfalla.
Con il cappio al collo non potrai fuggire sotto la pioggia.
Taci piccola farfalla.

Comments: 0 | Views: 36Last Post by: • B doll (17/1/2010, 23:01)
 

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